small states on un-certain stereotypes

intervista a Friedeman Malsch - Direttore del Liechtenstein Kunstmuseum

Liechtenstein, Vaduz
febbraio, 2005

PIER PAOLO CORO: Io penso che nei piccoli Stati abbiamo un senso della distanza diverso.Come si vive secondo lei il tempo della distanza in questi piccoli Stati?
FRIEDEMANN MALSCH: Io penso che questo tipo di esperienza la si può trovare anche nelle Alpi, o nelle montagne: è la prospettiva nella valle. La valle come mondo.In Svizzera è lo stesso. Come si muove la gente in Svizzera?Le piccole distanze mentalmente sono grandissime, ma basta prendere l’aereo e si può andare negli USA, in Giappone, Indonesia, Bali. Tutti luoghi bellissimi, ma andare a 100 km di distanza, da qui o in un’altra città è impossibile… perché è troppo lontano. E questo è molto simile a quello che ho vissuto qua, e cioè che dall’altra parte del fiume Reno, che è a 500 metri da qui… è un altro mondo. Non ci si va. Naturalmente però, si va a Zurigo a prendere l’aereo. Questo si fa più facilmente che andare a un villaggio che è a 20 km di distanza.
PPC: Si apre anche un’altro aspetto della discussione… riguardo l’identità.
FM: C’è una grandissima problematica per quanto riguarda i piccoli Stati. E’ questa ricerca per un’identità. Questa è una contraddizione in sé, secondo me.
RITA CANAREZZA: Una contraddizione all’esterno… ma anche dall’interno.
FM: Molti pensano che in un piccolo Stato si potrebbe trovare un’identità nazionale… Secondo me non è possibile. E’ una ricerca senza fine… non esiste. Però questo è un grande vantaggio. Le persone non si accorgono di questo vantaggio. 
(estratto dall’intervista)