small states on un-certain stereotypes
Canton Ticino (CH)
intervista a Marco Franciolli -
Direttore del Museo Cantonale di Lugano. Ticino, Svizzera
Lugano, Aagosto 2008
MARCO FRANCIOLLI - Il museo si è inaugurato nel 1987. Il compito istituzionale prioritario è quello della conservazione, dello studio e dell’incremento della collezione, siamo quindi attivi nell’acquisizione di opere di arte. Opere storiche quando queste risultano necessarie per completare o approfondire alcuni capitoli delle nostre collezioni, ma siamo particolarmente attivi nella raccolta di opere d’arte degli ultimi cinquant’anni, spesso attraverso un rapporto diretto con gli artisti e soprattutto con un importante sostegno da parte del collezionismo privato. A questo proposito posso citare la formidabile donazione di 200 opere dalla Collezione Panza di Biumo, pervenuta al nostro Istituto nel 1994. Il secondo mandato del nostro istituto riguarda la diffusione della cultura artistica, un’attività di mediazione culturale che viene svolta non solo attraverso le esposizioni e le pubblicazioni, ma anche tramite una serie di iniziative didattiche, con cicli di conferenze, corsi di storia dell’arte e visite guidate.
RITA CANAREZZA - Come vede il Museo d’arte moderna e contemporanea del futuro?
MF: Credo che il modello sia quello di una struttura culturale dinamica, capace di trasmettere i contenuti dell’istituto verso la società, tenendo conto dei mutamenti in atto che non toccano soltanto la dimensione estetica, ma anche i processi della fruizione culturale, dell’esperienza dell’incontro con le opere e dell’evoluzione dei linguaggi. Ritengo che la maggiore sfida per i musei nei prossimi anni verrà posta dai mutamenti determinati dalle nuove tecnologie e dalle loro applicazioni nell’ambito del sapere e della cultura. Non in contrapposizione, ma quali elementi integrati del sistema culturale, si potranno avere musei tradizionali a fianco di altri spazi per i quali si dovrà trovare una nuova denominazione rispetto a quella di museo, nei quali troveranno spazio nuove espressioni della cultura dell’arte.
(estratto dall’intervista)