kitchen

a project by creative gibraltar

listen to the sirens
space for contemporary art

april 30th - 5th june 2015
opening:  april 30th 2015, 6 pm




Ktchen
un progetto di Creative Gibraltar
curato da Alessandro Castiglioni,
Rita Canarezza & Pier Paolo Coro

Listen to the Sirens - Space for Contemporary Art
Montagu Bastion, Gibraltar - UK

promosso dal
Ministry of Culture of the Government of Gibraltar

www.listentothesirens.org

Lo scopo del progetto Kitchen è di curare una vita, di lavoro per un azione di repiro per giovani artisti a Gibilterra, che affrontano il problema della mancanza di spazio e di studi per facilitare l’esplorazione del loro lavoro.

Lo Spazio per l’Arte Contemporanea, Listen to the Sirens, situato nel sito storico di Gibilterra Montagu Bastione, agirà come una tela bianca per un invito aperto a giovani artisti di tutti i media. La mostra avrà la forma di uno spazio - studio comune, dove la curatela si verificherà contemporaneamente e culminerà in una mostra finale di quanto è stato realizzato attraverso questa iniziativa. Il percorso avrà anche lo scopo di includere workshop e performance per portare il lavoro dei giovani artisti fuori e creare un clima di reciproco apprendimento, collaborazione e apprezzamento.

Kitchen è un progetto di Creative Gibilterra (Patrizia Alessandra Imossi, Christopher Tavares, Stefano Blanca Sciacaluga).



http://www.kitchenthespace.com/

Creativi Gibilterra: Pratiche di condivisione e restituzione

Dal 30 aprile al 5 giugno 2015, Listen to the Sirens sarà affidato, come uno spazio curatoriale autogestito, al collettivo  di Creative Gibilterra. Questo progetto, denominato Kitchen (cucina) - uno spazio per sperimentare e provare nuove ricette - mi sembra particolarmente importante nella programmazione curata tra il 2014 e il 2015, per due motivi principali.
Prima di tutto perché, dopo la mostra Ambrose Avellano, questa fase è dedicata ad un progetto di arte contemporanea che nasce a livello locale e si concentra su una generazione di artisti emergenti chiaramente, che vivono e lavorano a Gibilterra, con i pieni diritti di cittadinanza culturale. In questo senso, la speranza è che Kitchen diventerà una questione di dibattito e di inclusione e che alcuni autori, intellettuali, artisti e creativi (come Stefano Blanca Sciaccaluga, Christopher Tavares e Patrizia Imossi, per citare solo alcuni) sarà percepito su livello sociale come membri della comunità culturale attiva di Gibilterra, perché, in realtà, lo sono.
In secondo luogo, trovo le modalità di lavoro scelti significativo ed estremamente contemporaneo. L’idea è quella di costruire una piattaforma aperta a tutti, trasformando, almeno per un mese, una zona con una forte vocazione curatoriale in qualcosa di diverso: uno spazio artist-run di sperimentazione e circuiti veloci, orizzontale, informale, sulla base di pratiche di auto l’istruzione e la diffusione diretta di competenze ed esperienze. Uno spazio dedicato alla creatività contemporanea, che non esiste ancora a Gibilterra, uno spazio specifico, connotato (arti visive, contemporaneità) per la prima generazione post-internet.

Kitchen è prima di tutto un ampio programma di attività, workshop, incontri e dibattiti. Poi è anche ciò che ho appena scritto. Si tratta di un’opportunità e una azione politica nel senso più ampio del termine politica: un atto di risemantizzazione e riconfigurare il senso del luogo.

Alessandro Castiglioni