roaminghow soon is now
a cura di alessandro castiglioni, pavla jarc, sendi mango
matteo attruia, primoz bizjak
brida/tom kersevan, sendi mango, jurij pavlica
rita canarezza & pier paolo coro
ermanno cristini, oppy de bernardo
kensuke koike, anja medved
jernej in ivan skrt, valentina vetturi
inaugurazione 17 novembre 2009, h 18.00
mestna galerija nova gorica
trg ddvarda kardelja 5 - nova gorica
Se dovessimo definire l’elemento centrale attorno cui Roaming si interroga, senza dubbio diremmo il rapporto tra produzione di un’opera, la conseguente circolazione e la questione della diffusione della propria immagine. Per questo il progetto si struttura come una serie di mostre che durano, fisicamente, solo il tempo dell’inaugurazione, per poi spostarsi e trovare, paradossalmente, stabilità nella fluttuante dimensione della rete.
Altra problematica che cerchiamo costantemente di mettere a fuoco, e amplificata dal sistema di documentazione del progetto, ovvero il sito web http://www.roaming-art.it, riguarda il processo di deautorializzazione dell’opera in se’ e la misura con cui la sua decodifica appartenga e spetti al suo autore, allo spettatore, al critico o al fotografo che di volta in volta partecipa all’evento.
In particolare emancipandosi il sito da una dimensione meramente documentativa ed assumendo invece, anche in virtu’ delle scelte linguistiche che lo caratterizzano, il ruolo di ambito imprescindibile della ’’messa in mostra’’, la fuga di decodifiche investe direttamente lo statuto dell’opera proiettandolo in uno spazio accentuatamente processuale.
Se dunque il destino dell’opera nella contemporaneità e’ la sua circolazione sotto forma di immagine e se l’immagine in qualche modo ne costituisce la ’’morte’’, la sua ’’falsificazione’’, Roaming palesa questa realtà e forse hegelianamente si interroga intorno ad un concetto di ’’vero come divenire di se’ stesso’’. Dunque l’opera non si contrappone staticamente alla sua ’’falsificazione’’ ma la ingloba, assumendola come motore dialettico. D’altra parte si legge nella prefazione della ’’Fenomenologia dello Spirito’’: ’’La gemma scompare quando sboccia il fiore, e si potrebbe dire che viene confutata; allo stesso modo, quando sorge il frutto, il fiore viene, per cosi’ dire, denunciato come una falsa esistenza della pianta, e il frutto subentra al posto del fiore come sua verità. Ora, queste forme non sono semplicemente differenti l’una dall’altra, ma l’una soppianta l’altra in quanto sono reciprocamente incompatibili. Nello stesso tempo, pero’, la loro natura fluida le rende momenti dell’unità organica, in cui non solo non entrano in contrasto, ma sono necessarie l’una quanto l’altra, e soltanto questa pari necessità costituisce la vita del Tutto.’’
Dunque, in questo suo continuo ripetersi e spostarsi, Roaming dedica gran parte della propria ricerca al rapporto tra realtà e racconto, tra istantaneità e continuità, tra la fruizione tempestiva di mostre precarie e la vita sospesa e immateriale della loro documentazione.
In linea con questo orizzonte di ricerca la mostra How soon is now vorrebbe riflettere su una particolare declinazione di questa dinamica: la capacità narrativa dell’istante e la sua permanenza nel flusso del tempo. Elementi di questa ricerca, sono la traccia, il passaggio, lo spostamento e la transitorietà, intesi come ineludibili tratti della nostra contemporaneità.
La domanda, se l’istante possa essere effettivamente un’inafferrabile paradosso, compresso tra passato e futuro, una sospensione dotata di valore euristico, oppure solo una metafora della nostra piu’ stringente attualità, e se il primo per darsi non debba inglobare il secondo, e’ lo spazio in cui si muovono le indagini dei singoli artisti invitati a prendere parte alla mostra.
www.roaming-art.it