geography of proximity
mca
malta contemporary art
foundation
a cura di roberto daolio & alessandro castiglioni
inaugurazione 14 ottobre, 2010
mca malta
mousse magazineBarbara Bühler, Canarezza & Coro
Nina Danino, Haris Epaminonda, Irena Lagator
Ingibjörg Magnadóttir, Mark Mangion
Umberto Cavenago e Giancarlo Norese
Pierre Portelli, Trixi Weis
Geografia della prossimità è parte di una mostra itinerante del progetto Little Constellation. Racconta la storia di un viaggio di ricerca, attraverso l’arte e il mondo dell’arte e degli artisti - di una costellazione di piccoli stati localizzati in Europa - attraverso un viaggio in Andorra, Cipro, Islanda, Lussemburgo, Liechtenstein, Malta, Monaco, Montenegro, San Marino, e di altri importanti micro-aree geoculturali, come Canton Ticino, Ceuta, Gibilterra e Kaliningrad. Il viaggio di due ricercatori-artisti, Rita Canarezza e Pier Paolo Coro, s’interseca con il progetto di mostra curata da Roberto Daolio e Alessandro Castiglioni. Con l’aiuto di Mousse Publishing, sono stati miscelati, in un volume con un design grafico originale, immagini pop di universi spaziali anni ’50, con il paesaggio unico e aspetti di particolari universi culturali del presente ed esplorati nei viaggi di ricerca degli autori. Questa indagine insolita esamina elementi potenziali per costruire una piattaforma conoscitiva e condivisa per artisti, curatori e istituzioni in questi settori, e capaci di ritagliarsi un posto proprio all’interno del dibattito artistico internazionale. Il libro metà mappa interstellare e metà-catalogo, raccoglie le opere esposte e le biografie dei 20 artisti e gruppi coinvolti, utilizzando testi, immagini e interviste per illustrare le fasi di un viaggio condotto in ben sei anni, dal 2004 al 2010.
Il libro di Little Constellation pubblicato da Mousse sarà cosi anche diffuso a Malta.
Inaugrazione Mostra e Presentazione:
14 ottobre 2010 alle 07:30
Mostra:
2010/10/14 - 2010/11/14
Malta Contemporary Art Foundation
St. James Cavalier
Castille Square
Valletta
VLT 1060
Malta
T +356 7993 8332
/Little Constellation/ - Geography of Proximity
Gli spazi espositivi dell’MCA di Malta, in occasione della mostra, saranno caratterizzati da un complesso sistema di relazioni, nel tentativo di ipotizzare uno sfasamento, un disturbo all’interno della tradizionale visione di geografia “fisica e politica” fatta di semplificazioni e stereotipi. Attraverso interventi di diversa natura, videoinstallazioni e performances, installazioni site specific e progetti relazionali, si andrà a definire invece una geografia autogenerata, nata dall’esperienza dello spazio e dalla risignificazione di termini come identità o territorio.
Barbara Bühler (FL)
Come in molti lavori fotografici dell’artista, anche
Little Longing è un progetto che rilegge lo spazi, spesso sociale, pubblico, (sale conferenze o moschee o piscine vuote) in una dimensione di straniamento percettivo, causato da una assenza pressoché complessiva di persone, oggetti, azioni ed emozioni.
Canarezza & Coro (RSM)
I due artisti sammarinesi sono innanzitutto gli ideatori ed i principali sostenitori del network /Little Constellation/. Per questo motivo la mostra stessa Geografia della prossimità è parte integrante del progetto artistico condotto dai due in questi anni di lavoro. Progetto sviluppato attraverso una metodologia di ricerca-azione che ha portato Rita e Pier Paolo a vivere, per poter conoscere, tutte le aree geografiche coinvolte nel network. A sostegno di quanto detto verranno dunque proiettate in mostra una serie di documentari inediti, in corso di produzione, dedicati alle interviste - realizzate ai direttori e curatori d’arte contemporanea - ed ai viaggi fatti dagli artisti nei diversi micro stati.
Giancarlo Norese & Umberto Cavenago (I)
I due artisti italiani si legano al network di /Little Constellation/ grazie ad un progetto sviluppato attraverso una serie di corsi tenuti presso l’Accademia di Bergamo e quella di Urbino. Il punto di partenza è la volontà di costruire una sorta di Macroarea Sentimentale, nata dal contributo di tutti gli aderenti ad una community on line, i quali, accedendo ad un particolare sito, indicheranno i propri luoghi significanti, i propri Landmark. Questo sito,
markland.me, documenterà poi la nascita di questo territorio eterotopico e privato.
Haris Epaminonda (CY)
Il video di Haris Epaminonda è legato ad una serie di lavori in cui l’artista crea dei paralleli e degli scontri tra differenti immaginari, grazie alla sovrapposizione di immagini fisse ed in movimento all’interno di un’unica cornice visiva.
Gramophone presenta questo dialogo tra le immagini tratte da una soap opera egiziana e l’accompagnamento sonoro di “I want Jesus to Talk with Me”, registrata da Homer Quincy Smith nel 1929. In uno spazio improbabile questo incontro è in grado così di significare, in un unico prodotto, tutti i fattori dell’operazione.
Nina Danino (UK - GBR)
Nel lavoro della filmmaker Nina Danino, passato e presente si mescolano in un video dal forte fascino evocativo, capace di richiamare alla memoria i cammei della Prima Comunione del secolo scorso. Ricordi personali e tradizioni popolari si mescolano così in un universo in cui tempo e memoria sembrano sospesi.
Irena Lagator (MN)
L’installazione di Irena Lagator coniuga due differenti aspetti presenti nella ricerca dell’artista: l’interesse per le installazioni site specific, la loro relazione con l’ambiente e con il pubblico da una parte, dall’altra l’interesse per questioni di natura più socio culturale, come nello specifico il riferimento alle società a responsabilità limitata. L’installazione è infatti costituita da una serie di rotoli di scontrini fiscali, trasformati in un ambiente sognante e suggestivo.
Ingibjörg Magnadóttir (IS)
La perfromer islandese lavora costantemente sulla relazione tra la prossemica, la mimica del corpo e una profonda introspezione psicanalitica. Nascono così dalle sue azioni, gallerie infinite di personaggi estremamente complessi che soffrono, amano, agiscono e sorprendono il pubblico per la loro potenza ed immediatezza. La perfornamce pensata per l’apertura della mostra avrà come soggetto proprio questa dimensione di solitudine, abbandono e incomunicabilità che tanto caratterizza, in forma metaforica, non solo la ricerca dell’artista ma il nostro contesto sociale in generale.
Pierre Portelli (M)
Pierre Portelli è un artista che lavora spesso sulla dimensione del viaggio e dello spostamento, realizzando progetti artistici dove la dimensione dell’attraversamento, dell’esperienza diretta, risultano anche più importanti di una formulazione estetica finale e conclusiva. Di questa natura è anche il progetto che l’artista sta realizzando appositamente per l’MCA e che tocca la capitale dell’isola, Valletta, e la nuova porta d’ingresso alla città, progettata da Renzo Piano.
Mark Mangion (M)
Sitting on a bus, feeling like an idiot, wondering where to go and what to do è una complessa performance elaborata per l’inaugurazione della mostra e dedicata al particolare ruolo di “terra di passaggio” ed emigrazione che Malta ha assunto in questi ultimi anni. Infatti all’esterno dell’MCA, all’interno di un Pullman acceso, un gruppo di venti migranti africani resterà seduto ad aspettare, non sapendo che fare e dove andare.
Trixi Weis (L)
Il video presentato da Trixi Weis,
Little Stories, tocca le problematiche del rapporto tra identità personale e sociale: per quaranta minuti lo spettatore osserva i piedi di differenti persone che passeggiano lungo le strade di Tokio. Uguali per tutti e sempre diversi, questi dettagli sono eloquenti segni, personali e sociali, della nostra relazionalità diffusa.
info@maltacontemporaryart.com
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