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Intervista a Carme Tinture
Direttore della Scuola d’Arte di Andorra
e Noemí Agustí, artista e docente
Scuola d’Arte di Andorra. 
Intervista a Josep Maria Ubach
Capo dell’Area dei Servizi Culturali
Principato di Andorra

Andorra La Vella
gennaio 2005


Scuola d’arte La Llacuna

RITA CANAREZZA: In tutti i Comuni ci sono Centri Culturali?
CARME TINTURE: Si, tutti hanno lo spazio per l’arte più o meno piccolo.
RC: Arte, musica e teatro?
CT: Si, arte e musica non dappertutto ma la nostra scuola d’arte di Andorra la Vella ha molti collegamenti con la scuola di San Julian che è abbastanza grande e noi proponiamo diversi corsi e vari laboratori creativi come: fotografia, pittura, ceramica, storia dell’arte, storia del cinema e restauro. E’ attiva del 1989.
RC: Quando si arriva ad Andorra si vedono centri commerciali, sportivi e non ci si rende immediatamente conto che c’è anche un contesto culturale e una attività importante.
CT: Abbiamo opere di molti artisti che hanno anche una risonanza nell’ambito e nel circuito dell’arte internazionale. In particolare opere di artisti spagnoli, portoghesi e catalani molto importanti.
CT: Noemí, sei a conoscenza di giovani artisti che lavorano con il video e l’installazione?
NOEMI AGUSTI: Eva Ariza è un artista che lavora molto con il video, la fotografia con cui ha anche esposto nello spazio espositivo del Governo con un installazione tra il video e la fotografia. C’è anche Susana Herrador che da tempo lavora con la video-installazione, molto interessante.
CT: Helena Guardia è un artista che ha partecipato negli anni scorsi al progetto della galleria di Pilar insieme al progetto di residenza per artisti di Andorra, lavorando molto sul tema dell’installazione e della video installazione.

Governo di Andorra

RITA CANAREZZA: Come affrontate la promozione degli artisti di Andorra?
JOSEP MARIA UBACH: [...] Dobbiamo constatare che gli obiettivi di un istituzione non corrispondono agli obiettivi degli artisti. Per questo, ad esempio, noi provvediamo ad offrire uno spazio come studio per giovani artisti. Questi studi d’arte stanno lavorando molto bene per noi come istituzione del Governo e questi artisti rappresentano l’avanguardia artistica che il Governo intende presentare e proporre all’estero. Tuttavia nel contesto artistico più allargato, capita di parlare con artisti che non hanno ricevuto questo aiuto, e sentirli obiettare che gli artisti che invece lo hanno ricevuto non sono migliori di altri. Questo può causare tensione tra gli artisti e il Ministero alla Cultura.
RC: Voi funzionate bene dal punto di vista delle istituzioni che si occupano degli artisti giovani. Abbiamo visto il centro di cultura e la scuola d’arte e incontrato il direttore Carme Tinture. Sembra che sul territorio state facendo un buon lavoro.
JMU: Si, certamente. Una scuola come quella del Comune ha una team di docenti che insegnano e gli alievi apprendono. Solo dopo questo apprendimento decidono se intendono esporre il loro lavoro. Mentre noi iniziamo con artisti che hanno terminato gli studi universitari per l’arte, e offriamo - come anche ad altri artisti interessanti - un atelier per lavorare un anno. Non per la realizzazione di un lavoro commerciale, ma per un percorso teorico e di ricerca. Qualche volta dà buoni risultati, altre volte meno, ma ciò dipende anche dall’attitudine, dal lavoro e dalla personalità dell’artista. Questo è il discorso che a noi interessa, anche perché come istituzione non possiamo operare nell’ambito commerciale. Posso darvi diversi cataloghi che mostrano le varie ricerche artistiche che sono state prodotte in Andorra per il progetto Tallers d’art questo per darvi un idea di quello che è stato realizzato dalle ultime quattro generazioni di artisti che abbiamo sostenuto negli ultimi sette anni.